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Immagine del redattoreEmilio

LO SHEFFIELD DI CHRIS WILDER

Con la doppia promozione, dalla Football League One alla Premier League, Chris Wilder si è preso lo Sheffield United: in carica dal maggio del 2016, ha centrato prima il passaggio in Championship, per poi compiere il grande salto in PL, centrando il secondo posto davanti al Leeds di Bielsa.

Attualmente al nono posto in classifica è sicuramente una piacevole sorpresa per il calcio d’Oltremanica.


Lo Sheffield è una squadra che propone un calcio offensivo e dinamico: il sistema di gioco di base è il P – 3 – 5 – 2, nel quale i tre difensori assumono un’importanza strategica – su tutti O’ Connel, braccetto sx, e Basham braccetto dx – in costante proiezione offensiva in fase di costruzione in zona 2.

In fase di non possesso, densità in zona palla e chiusura degli spazi sono i principi che i Blades adottano. Il sistema di gioco in FNP è il 5 – 3 – 2 con tutti gli interpreti che sono partecipi all’azione di riconquista della sfera, per la quale si predilige difendersi bassi per non avere “campo” da attaccare alle proprie spalle.


FASE DI POSSESSO

Lo Sheffield è una squadra che propone un calcio fluido e dinamico, con l’obiettivo di attirare i propri avversari, per poi attaccarli alle spalle con giocate dirette.

Anche se la costruzione dal portiere è prevalentemente diretta creando una forte densità su un lato, in fase di costruzione a palla libera - sia in zona 1 che in zona 2 - assume una grande importanza il particolare movimento dei due terzi di difesa, i quali sono in costante proiezione offensiva con continue sovrapposizioni sia interne che esterne. La propositività dei braccetti consente ai Blades di avere una costante superiorità numerica in zona palla ed inoltre porta una dose importante di imprevedibilità dovuta ad un’oculata occupazione degli spazi. Il movimento è ben collaudato: nel momento in cui un difensore si propone in zona offensiva, è il centrocampista interno di parte che assume la sua posizione per l’eventuale transizione negativa.


Costruzione alta nella sfida contro il Bournemouth: movimento del DCD che va ad occupare l’ampiezza massima insieme a ED; Med si abbassa sulla linea dei difensori per poi rimanerci in casi di transizione negativa


Lo sviluppo è verticale e diretto - lo Sheffield è la squadra che effettua più lanci lunghi di tutta la Premier League - ed importante in questo contesto è la posizione che assume l’attaccante centrale, McGoldwick, che funge da raccordo per l’intera manovra: il movimento a “venire incontro” consente di attirare uomini e di conseguenza liberare spazio alle loro spalle, successivamente attaccato dai tagli e dagli inserimenti degli esterni e della seconda punta.

Inoltre, la continua creazione di catene laterali, attraverso le sovrapposizioni dei difensori centrali, permette la formazione di 2 vs 1 esterni facilitando la finalizzazione attraverso cross e traversoni.


Catena laterale post costruzione alta: in questo caso non è avvenuto lo scambio di posizione tra MED-DCD e quindi la catena laterale si forma tra ED – MED – CCD; CCS si avvicina in zona palla mentre DCS accorcia in avanti; l’area di rigore è ben riempita e lo spazio è ben suddiviso.


La fluidità di manovra consente il continuo spostamento del gioco da un lato all’altro ed il sistema di gioco in FDP varia molto a seconda delle posizioni che assumono i vari giocatori. Generalmente, l’area è sempre ben riempita, spesso anche da uno dei difensori che si è spinto in avanti, ed è presente un’ottima suddivisione dello spazio seguendo i criteri di ampiezza–rifinitura–profondità.

La transizione negativa è ben curata e prevede un immediato riattacco organizzato per la riconquista veloce della sfera.


FASE NON POSSESSO E TRANSIZIONI

In fase di non possesso, lo Sheffield United segue il principio della densità in zona palla per non concedere spazi da attaccare ad i propri avversari.

In fase di costruzione bassa avversaria, i Blades portano una prima pressione che ha l’obiettivo di direzionare le giocate avversarie esternamente per poi, in un secondo momento, portare molti uomini in zona palla e chiudere tutte le linee di passaggio. In questa fase è importante l’atteggiamento che assume l’esterno sul lato forte, il quale è sempre pronto ad uscire sul proprio riferimento, rompendo così la linea.

Nel caso in cui la prima pressione venga saltata, il principio difensivo utilizzato è quello dell’azione ritardatrice, consentendo così il recupero delle posizioni ai compagni sopra la linea del pallone.


Prima pressione nella sfida contro l’Arsenal: vengono concesse solo le giocate esterne seguendo il principio della densità centrale; il MED lavora sul riferimento; ES pronto a rompere la linea in caso di ricezione della sfera da parte del suo diretto avversario


Nella propria metà campo il principio guida è quello di non concedere spazio alle proprie spalle da attaccare: infatti, il tecnico Chris Wilder predilige una difesa bassa con la squadra racchiusa negli ultimi 30 metri di campo.

Il sistema di gioco è il P – 5 – 3 – 2: una prima linea di pressione è composta dai due attaccanti, i quali sono sempre molto partecipi alla fase difensiva, anche nella propria metà campo; una linea di centrocampisti che ha il compito di portare raddoppi esterni ed un’ultima linea composta dai tre difensori più i due esterni.


FNP nella propria metà contro la costruzione alta da parte dell’Arsenal: sistema di gioco P – 5 – 3 – 2 con la prima linea di pressione che cerca di indirizzare le giocate dei “Gunners” esternamente; linee strette e compatte con la linea difensiva ( a 5, ES fuori inquadratura), in questo caso alta, per tenere i reparti stretti, ma sempre pronta a scappare all’indietro.


Per quanto riguarda la transizione positiva, solitamente è seguita da un consolidamento del possesso, anche se in caso di spazio alle spalle della linea avversaria si opta per la giocata diretta.


CALCI PIAZZATI

Nei corner e nelle punizioni laterali a sfavore, il principio guida è quello della marcatura: si creano coppie di giocatori al centro dell’area, seguendo principalmente il riferimento della struttura fisica.

Invece, nei piazzati a favore, sono sempre almeno 5 i saltatori impiegati sia per i calci d’angolo che per le punizioni laterali. In entrambi i casi, sono utilizzati moltissimi blocchi per consentire ai migliori saltatori di liberarsi dalla marcatura.

VALUTAZIONE FINALE

Chris Wilder è un allenatore moderno con un’ idea di calcio chiara e precisa: controllo del gioco attraverso la perfetta occupazione e conoscenza dello spazio in fase di possesso, difesa organizzata e squadra compatta in fase di non possesso.

Le novità tattiche sono molteplici ma la più significativa resta, senza dubbio, la propositività dei due terzi che permettono una certa imprevedibilità nella costruzione e nello sviluppo della manovra: le varie sovrapposizioni, sia interne che esterne, consentono la creazione di catene laterali e permettono allo Sheffield di ottenere una determinata superiorità posizionale in zona palla.

Per la fase di non possesso, la caratteristica principale che accompagna l’azione difensiva è quella di una forte densità centrale unita alla capacità di non concedere spazio alle spalle della linea: infatti, nella propria metà campo, le linee sono sempre molto strette e la linea difensiva è molto bassa proprio per non permettere agli avversari di attaccare la profondità.

Complessivamente, lo Sheffield United è una squadra che ha un’identità tangibile ed i propri giocatori la incarnano grazie alle letture condivise di ogni situazione di gioco.

PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA

PUNTI DI FORZA

  • Propositività dei due braccetti di difesa

  • Fluidità della manovra

  • Organizzazione in FNP

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Nessuna individualità importante

  • Poche varianti di finalizzazione

VOTO: 7,5


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